da Medicina & Società
Un’associazione di junghiani invita a dare rilievo anche al disagio non fisico
Psicanalista chiama Gp
Chiesta collaborazione per i problemi di giovani e anziani
Medici di famiglia e psicoanalisti alleati per offrire un punto di riferimento a chi è afflitto dal disagio psicologico, in particolare per le fasce d’età più a rischio: gli adolescenti e gli anziani. A chiedere collaborazione ai Gp sono gli psicoanalisti junghiani dell’Associazione italiana di psicologia analitica (Aipa) che hanno inaugurato a Roma il primo “Spazio di consultazione di Psicologia analitica”, una struttura privata che offre gratuitamente una consulenza di uno o più colloqui di orientamento. L’iniziativa dell’Aipa prevede due distinti progetti d’intervento uno per gli adolescenti e uno per adulti e anziani e si propone di facilitare l’accesso alla psicoanalisi rimasta sinora appannaggio di pochi, sia per il costo elevato della terapia sia per la difficoltà di individuare analisti qualificati nell’ampio panorama di proposte psicoterapeutiche esistenti e rispetto alle quali non sempre è facile organizzarsi.
Di fronte al disagio psicologico dell’adolescente o dell’anziano il Gp è la persona più spesso interpellata ed è lui quindi a dover indicare come affrontare il problema.
Risposte specifiche ai sintomi “psicologici”
Secondo Gianni Nagliero, psicoanalista dell’Aipa che si occupa di adolescenti “spesso si tende a dare risposte soltanto al sintomo fisico mentre il sintomo ‘psicologico’ viene sottovalutato. E’ invece opportuno dare a entrambi i sintomi la stessa dignità. Le angosce che possono sembrare banali, vedi per esempio il caso dell’adolescente in crisi per un brutto voto, indicano a volte richieste d’aiuto più profonde alle quali si deve dare una risposta specifica. Diventa, quindi, importante che il Gp, di fronte a questi disagi,orienti il paziente verso terapie di tipo psicologico”.
Per la depressione e altri problemi psichici, spesso considerati inevitabili, degli anziani, secondo l’Aipa, interventi orientati all’ascolto possono migliorare notevolmente la qualità della vita. “L’anziano che non riesce più a trovare una sua collocazione sociale o familiare” sostiene Annamaria Sassone, esponente dell’Aipa ed esperta di problemi psicologici negli anziani” tende a somatizzare tutte le ansie inespresse. La terapia junghiana ha a disposizione strumenti capaci di affrontare queste complesse problematiche. Così, il senso della malattia, della morte, la religiosità che spesso viene riscoperta a tarda età, diventano elementi con i quali, nel corso della terapia, è possibile confrontarsi in maniera costruttiva”.
E i medici di famiglia ‘” Ci piacerebbe aprire con loro un dialogo formativo “sostengono gli psicanalisti dell’Aipa “per poter approfondire il problema della somatizzazione. Sarebbe utile ai Gp imparare a riconoscere i sintomi che nascondono un disagio e avere indicazioni su come trattarli. Per esempio: già il proporre al paziente il passaggio da una terapia somatica a una psicologica, risulta essere sempre difficile e richiede conoscenze che necessiterebbero di una specifica formazione.Ci mettiamo a disposizione per chiarire le idee sul nostro approccio terapeutico”.
Lella Crescente