Abstract:
La spinta interna a dare senso al proprio esistere trascendendo la mera esperienza sensoriale, accompagna da sempre l’uomo e racchiude in sé l’essenza stessa dello spirito umano. Questa spinta è dunque quella che, profondamente inscritta nel nostro corpo come nella nostra psiche, rende imprescindibile per ciascuno di noi l’altro, accomuna il genere umano, muove e dà un senso al nostro movimento nel mondo. Ciascuno, tuttavia, vivendo esperienze diverse, non può che crearsi una propria realtà, condizionata e permeata dalla “verità” del gruppo familiare e culturale a cui appartiene. Il bisogno di appartenenza, di coerenza, di trovare un senso, spinge inevitabilmente anche alla semplificazione, all’unilateralità, fino all’individualismo estremo, attivando contemporaneamente il bisogno di rifiutare, espellere tutto quello che si differenzia e può mettere in crisi la comprensione raggiunta. L’altro diventa così il contenitore di tutte le proiezioni d’Ombra; l’estraneo, il diverso, il nemico. La motivazione più elevata dell’essere umano, porta con sé inevitabilmente anche il suo opposto, la sua Ombra. Porre luce sull’Ombra di questa motivazione è e deve continuare ad essere, soprattutto in questo momento storico, un obiettivo e una responsabilità del mondo analitico nei confronti del singolo come della collettività. Un esempio clinico permette di cogliere come “Altro”, dentro e fuori di me, quando accolto e riconosciuto, contiene in sé fondamentali risorse dinamiche