Abstract:
L'articolo esplora le connessioni tra psicologia e restauro, utilizzando metafore e intrecci per illuminare il profondo legame tra il processo creativo e il recupero degli oggetti del passato. Attraverso una prospettiva psicoanalitica, in particolare ispirata al pensiero di Freud e Jung, il restauro è interpretato come un atto simbolico di trasformazione, capace di far emergere l'inconscio collettivo e individuale. L'autrice riflette sull'idea di cura, non solo come conservazione materiale, ma come un atto psichico che riporta in vita memorie ed emozioni latenti. Centrale è il tema della morte, considerata non come una fine definitiva, ma come un elemento che trasforma e rinnova, offrendo una nuova prospettiva sul passato e sul suo rapporto con il presente. Il restauro, così inteso, diventa un dialogo continuo tra vita e morte, memoria e oblio, rivelando un'intima connessione con l'archetipo della trasformazione e il ciclo naturale delle cose.