Abstract:
Un vivo confronto sul senso del tempo dalla prospettiva della fisica di Wolfang Pauli a quella spirituale di Raimon Panikkar. Se la scienza offre le parole per una spiegazione del mondo, la psicologia offre i significati delle parole; ma come combinare entrambi in un unico linguaggio? La risposta simbolica di Pauli è: con la musica del pianoforte, suonata con i tasti bianchi e neri. Sarebbe proprio nell’armonia che si dispiega attraverso quella musica, che causalità e sincronicità si sposerebbero, dando origine a una teoria unificata. I due autori concordano sulla concezione junghiana del male come polarità dinamica dell’esistenza che, pertanto, non si può scaricare su un capro espiatorio, né sconfiggere o negare. Il male è parte integrante della vita, non lo si può eludere, ma solo metabolizzare e trasformare, insieme al bene.